“Sex Education” e le opinioni sulla terapia sessuale

“Sex Education” e le opinioni sulla terapia sessuale

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di Martina Vernazzani

Le difficoltà sessuali sono una realtà diffusa e hanno ripercussioni sulla salute fisica, psicologica e relazionale. Tuttavia, tabù, stigma e false credenze spesso ostacolano la ricerca di aiuto, rendendo urgente un’analisi approfondita su motivazioni, aspettative e percorsi di chi si rivolge a un professionista. 

In un recente studio qualitativo Sever e Vowels (2023) hanno esplorato le opinioni sulla terapia sessuale ed i terapisti. È stato analizzato un piccolo campione di persone adulte impegnate in una relazione romantica in cui uno dei due partner presentava problematiche sessuali.

La ricerca ha evidenziato atteggiamenti e credenze negative sulla terapia sessuale e una scarsa comprensione di ciò che essa comporta. La terapia sessuale è stata associata a disagio, imbarazzo e tabù.

“Mi sembra un po’ imbarazzante parlare di questo genere di cose, soprattutto con uno sconosciuto” 

“Andare in terapia è un po’ un tabù… per non parlare di qualcosa come la terapia sessuale, che è ancora più considerata fuori dalla norma…”  

Nonostante ciò, la terapia era considerata efficace per le coppie quando i problemi sessuali influenzano la qualità della relazione. Per il singolo individuo era ritenuta utile solo in caso di disturbi emotivi o traumi vissuti in passato che influenzano la sfera sessuale.

Le convinzioni sulla figura del sessuologo sembrano fortemente legate alla rappresentazione dei media.  Molti partecipanti hanno citato la nota serie televisiva “Sex Education”, esplicitando un immaginario collettivo sulla terapia sessuale che spesso  semplifica o ne esagera le dinamiche, creando stereotipi che non rispecchiano la complessità e la professionalità di chi opera all’interno di questo campo. Alcuni intervistati, ad esempio, rappresentavano i terapeuti sessuali come figure “spirituali” o olistiche, lontane dal rigore scientifico.  Altri ritenevano che la terapia sessuale si concentrasse solo sull’aspetto emotivo o psicologico, trascurando i problemi fisici, ritenendo più adeguato rivolgersi ad un medico per qualsiasi disfunzione. Solo alcuni riconoscevano nei terapeuti sessuali figure altamente qualificate, capaci di creare un ambiente sicuro per affrontare temi delicati e utili. 

Le aspettative che i pazienti di terapeuti sessuali esprimevano nei riguardi della terapia sessuologica risultavano più omogenee. Le più comuni emerse erano: 

  • la terapia porta ad un miglioramento generale della vita sessuale, sia affrontando i problemi presenti, che contribuendo ad una maggiore soddisfazione sessuale con il partner.
  • aiuta la normalizzazione del sesso, della sessualità e delle esperienze sessuali in generale. 
  • permette l’accettazione e la condivisione di problematiche sessuali in modo tale da sentirsi meno inadeguati ed isolati nell’affrontare queste difficoltà.

Durante il percorso terapeutico i pazienti si aspettavano di apprendere come affrontare situazioni difficili riguardo la sessualità, di sviluppare e di migliorare abilità comunicative. Questo aspetto si collega al bisogno di normalizzare il sesso e le difficoltà sessuali, riducendo il senso di inadeguatezza e favorendo un clima di accettazione e apertura.

È doveroso sottolineare anche che le aspettative sono strettamente collegate alla rappresentazione dei media, alle norme sociali e alle esperienze avute in precedenza.

Spesso i risultati erano immaginati rapidi, con miglioramenti significativi già a partire dalle prime sedute. Questa aspettativa deriva da una limitata comprensione del processo terapeutico, che varia nelle diverse situazioni e può richiedere tempo ed impegno. 

Altre convinzioni riguardavano la terapia mansionale utilizzata, che veniva immaginata direttamente associata all’attività sessuale, alla palestra o ad esercizi mentali ed emotivi. 

In conclusione, le credenze e le aspettative analizzate verso la terapia sessuale mostrano quanto questo tema sia ancora intriso di tabù e pregiudizi. 

Nonostante benefici evidenti per la salute psicologica, fisica e relazionale, le resistenze culturali, le convinzioni sbagliate e lo stigma ostacolano la ricerca di aiuto. Per superare queste barriere è fondamentale: 

  • fornire informazioni chiare e accessibili: spiegare cos’è davvero la terapia sessuale e come funziona.
  • ridurre i preconcetti: normalizzare il dialogo sulla sessualità per eliminare sentimenti di vergogna ed imbarazzo, aiutare le persone a comprendere che le difficoltà sessuali sono comuni ed affrontabili 
  • promuovere consapevolezza: aiutare le persone a superare aspettative irrealistiche

Con una comunicazione più aperta e una corretta informazione, sarà più facile, per chi ha bisogno, rivolgersi a un professionista e migliorare la propria qualità di vita.

BIBLIOGRAFIA 

  • Lannin, D. G., Barrowclough, M., & Vogel, D. L. (2020). An examination of help-seeking preferences via best-worst scaling. Journal of Clinical Psychology, 76(9), 1677–1695. https://doi.org/10.1002/ jclp.22945
  • Ramanathan, V., & Redelman, M. (2020). Sexual dysfunctions and sex therapy: The role of a general practitioner. Australian Journal of General Practice, 49(7), 412–415. https://doi.org/10.31128/ AJGP-02-20-5230
  • Sever, Z., & Vowels M. L. (2023). Beliefs and attitudes held toward sex therapy and sex therapists. Archives of Sexual Behavior, 52(3), 1729-1741. https://doi.org/10.1007/s10508-023-02532-7

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