di Daniela Botta
L’adolescenza è un periodo di trasformazioni profonde, in cui identità, emozioni e relazioni si intrecciano in modi complessi e spesso confusi. La serie Netflix Adolescence lo racconta con autenticità, mettendo in luce le sfide implicate nella costruzione della propria identità che necessitano di un’educazione sessuo-affettiva che vada oltre la semplice trasmissione di informazioni. Troppo spesso si pensa all’educazione sessuale solo come un insieme di nozioni sul corpo e sulla prevenzione. In realtà, ciò che fa davvero la differenza è la capacità di aiutare i ragazzi a rielaborare concetti complessi come i ruoli di genere, il consenso, la gestione delle emozioni e il desiderio di piacere. Adolescence ci mostra come questi temi emergano nel quotidiano, a volte in modo esplicito, altre in modo sottile, attraverso gesti, parole e dinamiche relazionali. Ad esempio, il modo in cui i personaggi rispondono alla pressione sociale e alle aspettative di genere rivela quanto sia difficile, capire chi è e cosa desidera al di là degli stereotipi imposti.
Il consenso e l’importanza di una comunicazione autentica
Il consenso non è solo il “sì” o il “no” a un rapporto sessuale, ma un elemento che attraversa tutte le relazioni, dalla semplice interazione quotidiana alle dinamiche più intime. Adolescence mostra come il consenso si intrecci con il bisogno di accettazione: quante volte si accettano situazioni che non desiderano davvero, solo per sentirsi parte di un gruppo o per paura di deludere?
Educare al consenso significa insegnare ai giovani a riconoscere e rispettare i propri confini e quelli degli altri, a comunicare in modo chiaro e a capire che il desiderio di piacere agli altri non deve mai andare contro il rispetto di sé stessi.
Emozioni e desiderio: un’educazione che parla di autenticità
La paura del giudizio, la difficoltà di esprimere il proprio desiderio, il bisogno di esplorare senza sentirsi sbagliati: tutte queste dinamiche emergono nei personaggi di Adolescence e riflettono la realtà di tanti ragazzi. Un’educazione sessuo-affettiva efficace non può limitarsi a spiegare come funziona il corpo, ma deve offrire spazi di dialogo per permettere ai giovani di esplorare il proprio mondo interiore, comprendere e gestire le proprie emozioni, comprendere il desiderio e sviluppare relazioni basate sull’autenticità.
Il ruolo degli educatori sessuali
Per questo, formare educatori sessuali significa fornire loro gli strumenti per affrontare questi temi in modo consapevole e competente. Un educatore deve essere in grado di riconoscere le dinamiche relazionali e le difficoltà emotive, offrendo un supporto che vada oltre la semplice risposta a domande tecniche. Adolescence ci ricorda che l’educazione sessuo-affettiva non è un lusso, ma una necessità. Perché dare ai giovani gli strumenti per comprendere sé stessi e gli altri significa aiutarli a costruire relazioni più sane, più libere e più consapevoli.
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