La supervisione clinica è fondamentale per qualsiasi specialista alle prime armi nella professione, ma anche clinici esperti possono trarne vantaggio in situazioni particolarmente impegnative. In sessuologia, è volta a individuare la più corretta strategia d’intervento dello psicologo o del medico relativamente al paziente che hanno in carico. La supervisione è, di fatto, un percorso attivo mirato a costruire conoscenza e costituisce una parte indispensabile del processo di formazione del consulente e del sessuologo clinico.
COME FUNZIONA?
La supervisione nel nostro contesto prevede una relazione fra un professionista esperto nello specifico ambito della sessuologia clinica e uno specialista in training, nella quale l’uno valuta il processo di assessment, diagnosi e trattamento, il metodo di lavoro e alcuni aspetti del mondo interiore del secondo. Il supervisore analizza a fondo la cognizione, la condotta e la sfera affettiva del supervisionato. Durante la supervisione, si co-costruisce un contesto di reciprocità, all’interno del quale il clinico espone al supervisore la storia e i disturbi del paziente, racconta degli interventi che sta conducendo e dei problemi che sta riscontrando in corso d’opera. D’altro canto il supervisore allena il clinico all’autosservazione in modo da comprendere meglio quali sono i propri meccanismi di “funzionamento”. In questo modo, il professionista può dare nuovo significato al proprio lavoro, ricostruendo la conoscenza che ha del processo clinico, del paziente e del proprio modo di essere all’interno della relazione di aiuto.
La supervisione può essere svolta sia in presenza che online. Utili in questo senso sono le piattaforme Skype, Zoom e Google Meet. Inoltre, può prevedere sessioni individuali o di gruppo. In questa opzione, il caso clinico presentato da un partecipante viene anche discusso con i suoi pari e il supervisore può sollecitare riflessioni e orientare l’apprendimento di più specialisti contemporaneamente.
PER GLI ALLIEVI DI SCUOLE DI FORMAZIONE
- La supervisione è parte integrante della formazione ed è volta a insegnare al futuro specialista come si realizza un percorso di anamnesi, diagnosi e trattamento dei problemi sessuali.
PER I PROFESSIONISTI
- Gli specialisti possono ricorrere all’intervento di un supervisore in un’ottica di crescita professionale nello specifico ambito della sessuologia clinica.Possono richiederlo quando vogliono capire meglio la relazione con un paziente, quando non sono a loro agio, quando non sanno come comportarsi o gestire le diverse fasi di un trattamento. Questo escamotage permette loro di vedere il caso da una prospettiva diversa e capire come procedere. La supervisione è molto utile anche quando si lavora in equipe multidisciplinare, per facilitare la condivisione di un linguaggio comune, la strutturazione di protocolli o per sviluppare maggiori competenze nel team.
BENEFICI DELLA SUPERVISIONE
La supervisione comprende le fasi di osservazione, valutazione e feedback, e facilita l’autovalutazione del supervisionato, l’acquisizione di conoscenze e competenze attraverso la formazione, il modeling e il problem solving. La supervisione favorisce il riconoscimento dei punti di forza e della capacità clinica del supervisionato, incoraggiando l’autoefficacia. Deve essere condotta in modo competente nel quadro di uno standard etico e legislativo. La pratica professionale della supervisione deve essere utilizzata per promuovere e tutelare il benessere del cliente, la professione e la società in generale (Falender, 2008).
Tra le componenti di una supervisione efficace risultano la costruzione di una relazione; il rispetto per il supervisionato (soprattutto quando supervisore e clinico seguono approcci o orientamenti diversi); la valutazione collaborativa delle competenze del supervisionato (utilizzando l’autovalutazione del professionista e il feedback del supervisore), e la successiva definizione di obiettivi e compiti di sviluppo. Le riflessioni offerte dal supervisore devono sempre mirare a un miglioramento delle competenze e alla promozione, nel supervisionato, di capacità di gestione dei fattori personali e di controtransfert.
I compiti del supervisore, che dovrebbero corrispondere alle aspettative del supervisionato, riguardano la validazione degli stati emotivi vissuti in seduta e la valutazione e correzione degli aspetti tecnici e strategici. In particolare, secondo l’American Psychological Association (2014), il supervisore dovrebbe:
- aiutare l’introspezione
- dare riscontri e correggere
- orientare l’elaborazione
- delineare le scelte
- offrire conoscenze generali
- spiegare cosa fare
- impostare differenze di valori
- promuovere lo sviluppo professionale
- essere un modello
- validare gli stati emotivi del supervisionato
COME RICHIEDERE UNA SUPERVISIONE PRESSO IL NOSTRO ISTITUTO?
L’istituto offre sia supervisioni individuali che di gruppo, in presenza e online. Tendenzialmente ci si focalizza su casi sessuologici, ma non necessariamente. Tutti i supervisori sono psicoterapeuti di grande esperienza e possono esaminare i processi di intervento che si rivolgono a pazienti con qualunque difficoltà psicologica.
Comune a tutti i supervisori è l’ottica biopsicosociale e un approccio sex positive ai pazienti con problematiche sessuali.
Si può prendere appuntamento telefonando alla nostra segreteria (06/85356211) o tramite email.
LISTA SUPERVISORI
Adele Fabrizi – email: [email protected]
Roberta Rossi – email: [email protected]
Francesca Tripodi – email: [email protected]
Irene Petruccelli – email: [email protected]
Chiara Simonelli – email: [email protected]