Condizione essenziale per la salute sessuale è l’accesso universale ai programmi di prevenzione, cura e trattamento dell’HIV/AIDS e delle altre malattie sessualmente trasmissibili (MST). Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le MST hanno un’incidenza annua di 333 milioni di casi (esclusi quelli riferibili all’AIDS), costituendo uno dei maggiori problemi di salute pubblica in tutti i Paesi, sia industrializzati che in via di sviluppo. Al di là delle campagne informative e di sensibilizzazione sull’argomento, la prevenzione più efficace consiste, sicuramente, in interventi correttivi sugli stili di vita dell’individuo, fornendo a quest’ultimo tutti gli strumenti necessari per evitare il contagio attraverso rapporti sessuali non protetti.
Ci sono alcune malattie a trasmissione sessuale, tra le quali l’AIDS, il Papilloma Virus, la Sifilide, l’Epatite B e C, che, se cronicizzate, non sono curabili. I dati a nostra disposizione dimostrano che vi è una situazione d’allarme sul fronte della “sicurezza”: bisognerebbe investire di più sull’informazione e sulla prevenzione, attraverso un lavoro di rete che veda il coinvolgimento di tutta la popolazione. Fondamentale risulta la formazione relativa alle modalità di trasmissione e prevenzione delle MST delle persone che sono a stretto contatto con gli adolescenti (e non solo), come gli educatori, i professori, i familiari, il gruppo di pari.
Cosa si intende per malattie a trasmissione sessuale? Quali i fattori di rischio e di protezione?
Le malattie sessualmente trasmissibili sono malattie virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre attraverso l’attività sessuale. Alcune di queste, come la sifilide e la gonorrea, sono prettamente a trasmissione sessuale, mentre l’herpes genitale, i condilomi, le infezioni genitali da candida e clamidia, l’epatite virale e l’AIDS possono trasmettersi anche per altre vie. Se precocemente diagnosticate, sono malattie largamente curabili, ma è bene precisare che la terapia deve riguardare entrambi i partner poiché solo in questo modo se ne impedisce un’ulteriore diffusione (evitando il cosiddetto effetto ping-pong!).
I fattori maggiormente correlati al rischio di contrarre tali malattie sono: inizio precoce dell’attività sessuale, utilizzo non frequente del profilattico, pluralità di partner sessuali in un dato periodo, pregresse esperienze sessuali del proprio/a compagno/a, aver contratto precedentemente una MST, la poca conoscenza del partner sessuale, rapporti occasionali con sconosciuti, autoterapia (curarsi da soli), la tossicodipendenza.
Senz’altro la protezione migliore è la conoscenza, del proprio e dell’altrui stato di salute, nonché di tutti quei fattori che possono esporci o proteggerci dal contagio. Nei casi di “malattie conclamate”, l’astenersi dai rapporti sessuali è l’unica condizione che protegge dal rischio di contrarre o trasmettere l’infezione, poiché non sempre l’utilizzo del preservativo (maschile e femminile) risulta efficace.
Quali sono le più diffuse?
SIFILIDE: infezione di origine batterica causata da un microrganismo (Treponema pallidum) la cui trasmissione può avvenire attraverso il rapporto sessuale, attraverso lesioni e durante la gravidanza. Si manifesta in un arco di tempo che va dai 10 ai 90 giorni e causa lo sviluppo di un’ulcera genitale (nell’uomo sul glande e nella zona anale, nella donna su grandi e piccole labbra, pareti vaginali, bocca, capezzoli) accompagnata dall’infiammazione dei linfonodi. La lesione si presenta rotonda, a margini regolari, con fondo duro, non dolente. Se contratta in gravidanza, l’infezione può essere trasmessa al feto causando morte intrauterina o la nascita di un bambino vivo ma infetto.
GONORREA: determinata da un batterio (Neisseria Gonorrhoeae o Gonococco) che nell’uomo colpisce l’uretra e la prostata, nella donna l’uretra e il canale cervicale, con possibilità di risalita alle vie alte. L’infezione si manifesta attraverso secrezione purulenta uretrale, prurito e dolore nell’urinare, con un periodo di incubazione di 3-7 giorni. In entrambi i sessi può portare alla sterilità.
CLAMIDIA: infezione di origine batterica dovuta ad un microrganismo (Chlamydia Tracomatis) che si contrae per via sessuale. Nell’uomo è causa di uretriti accompagnate a secrezioni viscose e trasparenti, bruciore e prurito; nella donna è responsabile di vulvovaginiti con perdite biancastre, prurito e bruciore. Anch’essa può causare infertilità, parto pre termine e aborti. Se trasmessa al feto, l’infezione si manifesta con congiuntivite o polmonite.
CANDIDA: la Candida Albicans è un genere di fungo normalmente presente sulle nostre mucose e sulla nostre cute. Quando la sua riproduzione risulta eccesiva, a causa di un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo, per l’utilizzo di contraccettivi orali, in soggetti affetti da diabete o stipsi, in seguito all’uso di indumenti troppo attillati o sintetici, si origina l’infezione. Tra i sintomi ritroviamo intenso prurito e bruciore accompagnato da perdite biancastre e associato, a volte, a dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). Molto alta è la tendenza alle recidive.
HERPES GENITALIS: patologia causata dal virus HSV2 (Herpes Simplex Virus 2) la cui trasmissione avviene per via sessuale o attraverso l’utilizzo di biancheria/indumenti infetti. L’infezione si presenta con delle vescicole dolorose e pruriginose di pochi millimetri che si ulcerano e guariscono entro 2-6 settimane, precedute da febbre e cefalea. Poiché, in questo caso, il preservativo non offre una protezione totale, la prevenzione migliore consiste nell’evitare i rapporti sessuali durante la fase attiva dell’infezione. Se avviene un contagio trasversale madre-bambino durante la gravidanza attraverso la placenta o durante il parto, le conseguenze dell’infezione neonatale sono molto gravi, con una probabilità di mortalità del bambino pari al 60%.
HUMAN PAPILLOMA VIRUS (HPV): a seconda del sierotipo, tale virus può presentarsi attraverso neoformazioni a carico della vulva, della vagina, del perineo, dell’ano e del pene (condilomi) di numero e dimensione variabile, colorito grigio-roseo, consistenza molle, o essere causa diretta del carcinoma della cervice uterina come nel caso dell’ HPV 16 E 18. Bisogna tener presente che il papilloma può contagiare anche le zone del corpo non coperte dal preservativo pertanto il suo utilizzo diminuisce sicuramente il rischio di trasmissione, ma non protegge totalmente.
AIDS: è causata dal virus dell’ HIV che porta ad una compromissione del sistema immunitario tale da rendere l’organismo incapace di difendersi dalle infezioni. Il contagio può avvenire attraverso rapporti sessuali con persone infette, uso di siringhe e aghi contaminati, trasfusioni di sangue infetto, da madre infetta al feto durante la gravidanza. La sintomatologia legata al virus è distinguibile in diverse fasi: acuta, di latenza e sintomatologica con immunodeficienza cronica.
Non bisogna, inoltre, sottovalutare il rischio di contrarre una malattia a trasmissione sessuale attraverso i rapporti orali poiché lo sperma, le secrezioni vaginali e la saliva sono veicoli di infezione. Anche in questo caso, pertanto, è consigliabile l’utilizzo del profilattico.
In ogni caso, quando vi è il sospetto di aver contratto una malattia sessuale, è sempre consigliabile rivolgersi immediatamente al proprio medico curante così da individuare tempestivamente l’agente infettivo e iniziare quanto prima un trattamento adeguato.
Per ridurre l’impatto delle MST è necessario che a livello comunitario, nazionale e internazionale si incoraggino comportamenti più consapevoli attraverso programmi di prevenzione e sensibilizzazione sulle modalità e sui rischi legati alla loro diffusione.
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