Cosa s’intende per tradimento? Questa è una di quelle domande che sembrano semplici finché non si cerca di dare una risposta. Chattare con una persona sconosciuta, è tradire? Andare a pranzo con un collega sapendo di alimentare una speranza? Baciarsi ad una festa e poi non vedersi più? Avere un rapporto sessuale?
Sembra incredibile, ma in ognuna di queste situazioni alcune persone sentirebbero di tradire o di essere traditi e altri no, perché?
Se proviamo a ricercare dati ufficiali sulla percentuale di persone coinvolte attivamente in un tradimento, osserviamo che diversi autori, pur riferendosi a popolazioni molto simili o addirittura sovrapponibili, riportano dati estremamente diversi, che variano dall’ 1,2 all’ 85%. La variabilità di questi dati ci mostra come, sebbene il tradimento sia un fenomeno piuttosto conosciuto e comune, è ancora necessario stabilire cosa i ricercatori e le persone comuni intendano con questo termine.
Facendo un rapido excursus, le definizioni maggiormente usate nella letteratura scientifica sono tre:
Infedeltà come rapporto sessuale (penetrativo) extra-coniugale
Infedeltà come attività sessuale extra- coniugale
Infedeltà come tradimento emotivo.
La prima delle tre categorie è senz’altro la più condivisa, e partendo da questa, uno studio statunitense su coppie sposate, ha registrato un percentuale del 25% di persone che nel corso della vita sperimenta almeno un rapporto sessuale extraconiugale.
Tuttavia, non possiamo ritenere tale definizione, con i conseguenti dati che ne emergono, come universalmente valida. Prendiamo ad esempio il caso delle coppie che non si basano sulla reciproca fedeltà sessuale o quelle scambiste o poliamorose, nessuna di queste coppie riterrebbe condivisibile
questo concetto di tradimento, e lo descriverebbe in altro modo. Inoltre, è possibile osservare che, lo stesso significato di “rapporto sessuale penetrativo” varia a seconda dei contesti, delle culture e nei diversi orientamenti sessuali, rendendo il quadro ancora più sfuggente. Questa
complessità, porta molti autori a ritenere che l’atto penetrativo, non sia indicato a descrivere e comprendere appieno il fenomeno del tradimento.
Se proviamo allora ad adottare come parametro descrittivo, quello di “attività sessuali” la questione si complica ulteriormente. Infatti, le “attività sessuali” oltre ad includere i comportamenti vis a vis , come la masturbazione reciproca, i rapporti orali, il petting, baciarsi e quant’altro, comprendono anche tutte le attività sessuali on-line, come il cybersex, il texting (reciproco scambio di proprie foto intime) gli appuntamenti on-line, flirtare e fruire di pornografia su internet, comportamenti che negli ultimi anni sono aumentati a dismisura, ma che ancora sono lontani dall’essere compresi a fondo sia dagli studiosi, sia dalle persone che li mettono in atto e dai loro partner.
Infatti, le grandi variabilità individuali nell’interpretazione di quali di queste attività sia o meno sintomo di infedeltà, sono alla base di forti contrasti, non solo fra i ricercatori, ma anche all’interno delle coppie.
Infine, vi è l’accezione “emotiva” di tradimento, che comprende moltissime situazioni,
come innamorarsi di un’altra persona, sentire un profondo attaccamento, sentirsi profondamente connessi, investire tempo ed energie in un amore romantico, seppure platonico, condividere dettagli intimi e lamentarsi del proprio partner o incontrarsi per bere un drink.
Quest’ultima accezione di tradimento è sicuramente la più ampia, complessa e difficile da delimitare, visto che in quest’ottica, ogni comportamento tenuto segreto al partner, o che violi segretamente le regole, esplicite o implicite che caratterizzano la coppia, può essere inteso come tradimento.
Con l’intento di fare un po’ di chiarezza, un recente studio inglese, condotto dalla Dr.ssa di Naomi P. Moller, della Facoltà di Scienze Sociali “Walton Hall” di Milton Keynes (UK) ha indagato cosa intendono gli specialisti nel counseling familiare e le persone comuni con il termine tradimento.
Da questo studio è emerso che sia fra i professionisti, sia fra le persone comuni, non è
possibile trovare una definizione universale, ma che ogni situazione deve essere compresa nella sua unicità. Gli autori hanno concluso, che “l’attività sessuale” non è facilmente utilizzabile come indicatore chiave e ciò emerge ad esempio dal fatto che, sebbene solo il 4% dei partecipanti abbia definito la masturbazione reciproca un’attività sessuale, il 95% di loro la riteneva
un’infedeltà sessuale.
Da questa analisi categoriale del fenomeno, emerge un quadro molto complesso, che se da una parte ci conferma, come nessuna delle tre definizioni possa comprendere il fenomeno nella sua vera natura, dall’altra ci fornisce lo stimolo per lavorare alla costruzione di una modalità di analisi del
fenomeno più strutturata. Il tradimento è una delle tre principali ragioni per cui una coppia decide di iniziare un percorso di terapia, è quindi fondamentale per il terapeuta, conoscere gli effetti di questo evento sulle persone che ne sono coinvolte e sapere come aiutare al meglio i clienti ad affrontarlo.
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