Teen dating violence

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L’interesse del mondo scientifico per le relazioni sentimentali in adolescenza è stato per molto tempo ostacolato da alcuni “falsi miti”. Uno di questi riguardava il fatto che spesso le relazioni tra adolescenti venivano considerate fugaci, transitorie e poco importanti. Dalle ricerche empiriche recenti sappiamo che, in realtà, già a partire dai 14 anni un numero crescente di ragazzi si coinvolge in storie sentimentali ed alcune di queste sono persistenti nel tempo.
A prescindere dalla persistenza nel tempo di queste relazioni, è ormai chiaro che le stesse abbiano un ruolo fondamentale nella vita sociale dell’adolescente: rappresentano il primo banco di prova per i giovani e predispongono le relazioni adulte. Esse consentono ai giovani di perseguire una serie di importanti obiettivi come la concretizzazione del desiderio di intimità, delle esperienze sessuali, nonché l’acquisizione di uno status. Le relazioni amorose favoriscono poi lo sviluppo dell’autonomia personale dal momento che i giovani possono soddisfare, per la prima volta, il loro bisogno di riconoscimento al di fuori del rapporto con gli adulti di riferimento.
A questo proposito è utile riferirsi al concetto di “compito di sviluppo”. L’adolescenza è portatrice di compiti di sviluppo specifici che spesso causano notevoli confusioni, dubbi, tormenti in quanto investono tutta la sfera socio-relazionale dell’adolescente e richiedono un lavoro, spesso doloroso e difficile, di ristrutturazione. Di conseguenza, gli adolescenti, per affrontare queste sfide evolutive, possono mettere in atto strategie molto diverse tra loro; alcune possono avere un valore adattivo e protettivo per l’individuo, altre, al contrario, possono compromettere il suo benessere e fungere da fattori di rischio.
La teen dating violence e/o teen dating aggression (termine coniato dalla letteratura nordamericana) ovvero l’aggressività nelle prime esperienze sentimentali rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per la violenza nelle relazioni adulte e per altre situazioni di rischio. C’è ormai un ac cordo unanime nel ritenere che se la violenza fisica e psicologica entra nel codice di una relazione sentimentale tra adolescenti si amplificano le aree di rischio. Uno studio condotto nel 2008 dall’organizzazione statunitense National Council on Crime and Delinquency (NCCD) mostra come i giovani che subiscono violenze nell’ambito di relazioni amorose fra adolescenti tendano nettamente più spesso ad assumere comportamenti rischiosi e nocivi rispetto ai loro coetanei senza vissuti di violenza alle spalle. Non a caso una percentuale considerevole delle donne tossicodipendenti ha subito abusi sessuali durante l’infanzia o la gioventù̀. Sempre secondo lo studio NCCD, le ragazze e le giovani donne che hanno avuto esperienze di violenza nell’ambito di relazioni amorose fra adolescenti tendono altresì ad assumere comportamenti sessuali a rischio (contatti sessuali precoci, il frequente cambio di partner sessuale, i rapporti sessuali non protetti o consumati sotto l’influsso di alcol o droghe con partner semi-sconosciuti o con più̀ partner contemporaneamente).
Le vittime di violenza all’interno della coppia hanno maggiori probabilità di sviluppare a loro volta comportamenti violenti, abusare di sostanze o di aver timore di rapporti stabili e duraturi. Inoltre, minare la fiducia in se stessi può portare a difficoltà psicologiche di tipo ansioso o depressivo e, nei casi più gravi, si può arrivare a tentativi di suicidio. Per quel che riguarda la diffusione del fenomeno nel territorio nazionale, da un’indagine di Telefono Azzurro e Doxa (2014) su più di 1500 adolescenti italiani (52% maschi, 48% femmine) tra gli 11 ed i 18 anni, emerge come al 22,7% del campione sia capitato che il/la proprio/a partner urlasse contro di lui/lei. Il 13,9% riferisce di essere stato/a oggetto di insulti da parte del/della partner, l’8% riferisce di aver ricevuto minacce, in prevalenza riguardanti la vita online, come il postare in Rete foto o video privati, mentre il 32,8% degli intervistati conosce qualcuno che è stato insultato dal/dalla partner.
Dalla stessa indagine, poi, si evidenzia come la natura della teen dating violence possa essere fisica, sessuale e/o psicologica/emotiva. Fisica: avviene nei casi in cui il/la partner che ne è vittima, viene picchiato, strattonato o qualsiasi altra forma di aggressione fisica da parte del perpetratore. Sessuale: avviene quando si fanno pressioni o si minaccia il/la partner per avere rapporti sessuali senza il suo consenso, nonché tutti quei casi in cui uno dei partner cerca di imporre di non usare un certo tipo di contraccettivo. Psicologica/emotiva: avviene nei casi in cui il/la partner aggressivo/a minaccia il/la partner o danneggia la sua autostima. Esempi di questo tipo di dating violence sono le umiliazioni, le minacce verbali, molestie per telefono, sms, e-mail o attraverso le reti sociali; il controllo e la limitazione della libertà di movimento del partner.
Come intervenire? È importante indagare ed intervenire sull’immaginario degli adolescenti, ovvero rilevare gli stereotipi e i pregiudizi sul femminile e sul maschile, nonché sui ruoli e sulle relazioni di genere. In questo senso l’educazione sessuo-affettiva entrerebbe a far parte di un progetto più ampio di educazione alla salute e permetterebbe di fornire ai più giovani l’opportunità di comprendere e identificare modelli relazionali sani, modi efficaci di comunicare e di imparare strategie per evitare o chiudere un rapporto malsano.

Centro Clinico

Consulenza sessuale, Terapia sessuale, Psicoterapia, Andrologia, Ginecologia

Formazione

Scuola di sessuologia, Corso per educatori, Tirocinio, Supervisione clinica