Sbarca una nuova moda tra i giovani: il Sexting. Come (ri)conoscerlo e prevenirlo. Ultimamente nella popolazione giovanile sta prendendo sempre più piede un nuovo gioco che nasconde dei seri pericoli: il Sexting. Con il termine Sexting nato dalla fusione di due parole inglesi: “Sex” (sesso) e “Texting” (inviare sms), si fa riferimento ad un fenomeno caratterizzato dallo scambio, tramite cellulare o la rete Internet, di immagini (foto o video) e/o di messaggi di testo contenenti materiale sessualmente esplicito riguardante sé stessi o persone conosciute.
Da un sondaggio online anonimo promosso negli USA da realpsychology.com tra febbraio e marzo 2009 è emerso che il 65,5% degli adolescenti tra i 13 e i 19 anni ed il 73,5% dei giovani adulti tra i 20 e i 26 anni ha affermato di praticare Sexting. Altri dati allarmanti provengono dal nostro Paese dove, da qualche anno a questa parte, il fenomeno ha iniziato a prendere sempre più piede. Infatti, un’indagine nazionale condotta nel 2011 da Telefono Azzurro ed Eurispes su un campione di 1.496 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni, ha evidenziato che circa un ragazzo su dieci (10,2%) ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale con il cellulare, mentre il 6,7% ne ha inviati ad amici, fidanzati, adulti, o altre persone, anche sconosciute.
Secondo gli esperti che hanno condotto la presente ricerca, questi dati rappresentano una sottostima del fenomeno, in quanto se ai ragazzi venisse chiesto se sono a conoscenza di altre persone che praticano il Sexting, le risposte affermative non sarebbero di certo poche e questo comporterebbe un notevole aumento della percentuale reale di diffusione del fenomeno. Dall’indagine nazionale è emerso, inoltre, che il Sexting sembrerebbe interessare sia maschi che femmine, seppur con qualche differenza: sono prevalentemente i maschi a inviare sms o mms a sfondo sessuale (contro il 3,6% delle femmine), e a riceverli (15,5% contro il 7,1% delle femmine).
Al crescere dell’età, prevedibilmente, aumenta l’interesse dei giovani per il sesso e questo si riflette anche nella pratica del Sexting: l’8,1% del ragazzi di 16-18 anni ha inviato un sms o mms a sfondo sessuale, contro il 5,6% dei ragazzi di 12-15 anni. Ma cosa si nasconde dietro questa pratica? Quali sono le motivazioni che spingono i ragazzi a scambiarsi foto, video e messaggi a sfondo sessuale? Secondo i risultati emersi da un sondaggio promosso da The National Campaign to Prevent Teen and Unplanned Pregnancy, alla base di questo comportamento vi sarebbe il desiderio da parte dei giovani di divertirsi e/o flirtare; di fare un regalo sexy al proprio ragazzo/a ma, a volte, anche il sentirsi “in obbligo” dopo aver ricevuto una richiesta pressante da parte di un’altra persona.
L’ampia diffusione del fenomeno e le ragioni che si nascondono dietro la messa in atto di questa condotta fanno ipotizzare che la maggior parte dei giovani non sia a conoscenza delle conseguenze del Sexting o le sottovaluti fortemente. Il pericolo maggiore associato allo scambio di foto e video a contenuto sessuale risiede nel fatto che, nel momento in cui una foto è messa in circolazione, non solo non è più possibile recuperarla ma il destinatario potrebbe anche decidere di inoltrarla, copiarla, pubblicarla online o condividerla con chiunque generando quindi un vero e proprio bullismo informatico. Non solo, nello scambiarsi materiale a sfondo sessuale, i giovani potrebbero anche divenire i responsabili della diffusione illegale di pornografia infantile, esponendosi così a gravi sanzioni legali. Ma le conseguenze associate al Sexting non si limitano ad essere esclusivamente di tipo legale infatti, si ravvisano anche delle importanti conseguenze psicosociali che non possono essere sottovalutate.
Capita sempre più spesso ormai che i ragazzi chiedano l’invio di un certo tipo di immagini, oppure cerchino di avviare un tipo di conversazione che contenga riferimenti sessuali espliciti e le ragazze, spinte dalla paura che il ragazzo verso il quale provano un’attrazione o il fidanzato perda interesse, decidano di stare al gioco. Ma cosa succede se uno dei due decide di lasciare l’altro? Potrebbe accadere, come si è già verificato, che un ex fidanzato preso dal desiderio di vendetta, diffonda tramite il cellulare o i social network foto personali della sua ex ragazza che finirebbero così per essere alla vista di compagni di scuola, amici, parenti generando un profondo senso di vergogna nella ragazza che potrebbe sfociare in un gesto tragico quale quello del suicidio. Non sono rari poi i casi di minacce di pubblicazione di una singola foto esplicita ricevuta, con la quale ricattare il mittente in modo che questo invii ulteriori foto, magari dal contenuto più esplicito, dal cellulare.
Un’altra conseguenza del Sexting è la micro-prostituzione. Non di rado infatti ragazzi e ragazze decidono di inviare delle proprie foto intime in cambio di piccole somme di denaro o ricariche telefoniche. Un fenomeno di questo tipo ci dà l’idea di come, al giorno d’oggi, il rapporto tra gli adolescenti e la loro sessualità sia profondamente cambiato rispetto al passato. Un ruolo fondamentale in questa trasformazione, che ha tutte le caratteristiche per poter essere definita una “seconda rivoluzione sessuale”, lo hanno i media i quali spesso offrono una visione della sessualità banalizzata oltre che di un corpo esibito, mercificato ed erotizzato.
A chi spetta quindi il compito di fare qualcosa per contrastare questo fenomeno? Sicuramente i genitori dovrebbero cercare di comunicare apertamente con i loro figli su tematiche quali il sesso e le relazioni della vita reale, per poi discutere sulle attività online o del cellulare, assicurandosi che i ragazzi comprendano pienamente che i dati inviati via web non sono del tutto anonimi o protetti e che in qualche modo tutti possono avervi accesso. Inoltre, è importante non ricorrere a comportamenti estremi come la censura in quanto si finirebbe solo con l’alimentare certi atteggiamenti dell’adolescente.
Ciò che invece si dovrebbe favorire è un confronto tra i punti di vista dei genitori e quelli dei figli riguardo ciò che è pubblico e ciò che è privato, ciò che può essere definito un comportamento “elettronico” corretto e ciò che invece non lo è, in modo tale da favorire non solo una comunicazione tra genitori e figli ma anche la trasmissione di informazioni corrette. Molti siti hanno inoltre creato dei veri e propri vademecum per aiutare i genitori a rendere la navigazione dei propri figli più sicura. Ad esempio, nella piattaforma di “yahoo”, sono presenti alcuni consigli utili a proposito del Sexting, come: non chiedere alle persone immagini a sfondo sessuale e, qualora ti vengano chieste, non darle; blocca le comunicazioni con amici che inviano messaggi di questo tipo; se conosci qualcuno che invia o possiede foto compromettenti, dillo subito a un adulto e segnalalo al sito Web; fai attenzione ai tuoi amici, se sai che i tuoi amici inviano o ricevono foto o messaggi sessualmente espliciti, fermali e fai presente loro le pericolose conseguenze per cui non vale la pena rischiare.
Da non sottovalutare poi, la consulenza on line quale strumento che permette agli adolescenti la possibilità di consultare, attraverso i canali che essi utilizzano maggiormente (email, forum, chat) ed in modalità assolutamente anonima, degli specialisti a cui rivolgere domande per chiarire i propri dubbi, ricevere informazioni, raccontare la propria esperienza.
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