Quando parliamo di Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) spesso siamo portati a pensare soltanto all’HIV. Invece esistono tanti tipi di “patologie dell’intimità” (oltre 30) che si differenziano per sintomatologia, incidenza e gravità. In genere sono causate da tre tipi di agenti patogeni: funghi (ad esempio Candide e Balaniti), batteri (come Gonorrea, Sifilide e Clamidia) e virus (HPV, Epatiti, Herpes ed il ben noto HIV). Per contrastare la maggior parte di queste è necessario un trattamento specifico ed una maggiore attenzione all’igiene intima. Ma non sempre queste accortezze sono sufficienti per debellarle definitivamente.
È molto importante parlare ancora oggi di malattie sessualmente trasmissibili in quanto esse, oltre ad avere un forte impatto sulla salute sessuale e riproduttiva come riconosciuto dalla WAS (World Association for Sexual Health), rappresentano un serio problema per la salute pubblica (e conseguentemente per l’economia) a livello globale. Nel mondo infatti circa 499 milioni di persone fra i 15 ed i 49 anni contraggono ogni anno un’infezione dovuta a Clamidia, Gonorrea, Sifilide o Trichomonas Vaginalis (OMS, Organizzazione mondiale di sanità).
Le conseguenze delle MST sulla salute sono molteplici; spesso la letteratura internazionale riporta come queste possano causare infertilità, sia negli uomini che nelle donne, e problemi alla gravidanza. È inoltre noto il collegamento fra certi tipi di Papilloma Virus e forme tumorali (come il cancro alla cervice uterina o all’apparato oro-faringeo). Non ultimo, è da ricordare che le MST, abbassando le difese immunitarie dell’organismo, possono aumentare di molto il rischio di nuove infezioni, fra cui anche quella tanto temuta da HIV.
Numero delle segnalazioni di nuovi casi di MST per anno (Sistema di sorveglianza sentinella delle MST, 1991-2011)
Dal 2000 ad oggi è stato osservato un importante incremento dell’incidenza delle MST nelle aree metropolitane dei paesi più sviluppati. In Italia, secondo quanto riportato dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), il numero di nuovi casi di MST è rimasto stabile fino al 2004 per poi subire un incremento del 25% nel periodo 2005- 2011. Le patologie più frequentemente diagnosticate sono le infezioni da HPV (Human Papilloma Virus), le uretriti e la Sifilide. Eclatante il caso di quest’ultima, la Sifilide, creduta sconfitta ormai da tempo (nel 2000 si registrarono
solo 351 casi a Roma) e che è tornata a far capolino nella capitale, tanto che le diagnosi effettuate sono aumentate considerevolmente di anno in anno con picchi di incremento del 150-222% (dati raccolti dall’Istituto Dermatologico San Gallicano e dal Policlinico A. Gemelli di Roma).
Secondo alcune ricerche svolte sempre nella capitale, i maschi omosessuali hanno un rischio da 4 a 10 volte superiore di contrarre Sifilide, Gonorrea ed HIV. Questo dato può essere letto come
indicatore di circolarità di agenti patogeni in una comunità semi-chiusa (in cui cioè i rapporti sessuali avvengono principalmente fra uomini omo- e bi-sessuali) oltre che indicatore di un cattivo utilizzo dei metodi di prevenzione. Queste ricerche hanno messo in evidenza anche un numero elevato di pazienti che accedono ai Servizi Sanitari per MST affetti da reinfezioni da parte dello stesso agente patogeno, confermando la necessità di rafforzare gli interventi di
educazione e prevenzione. Infatti non è l’aumento della Sifilide e delle altre MST a preoccupare molti esperti (poiché ad oggi vengono impiegate terapie molto efficaci), ma il trend degli ultimi anni delle abitudini sessuali di giovani ed adulti. Si fa qui riferimento ai dati di una recente indagine Eurisko sulle abitudini sessuali degli italiani. Dai risultati emerge che 2 maschi su 3 ammettono di non usare mai il profilattico nei loro rapporti mentre 1 su 5 rivela di usarlo solo sporadicamente. Meno di 4 su 10 ne concordano l’utilizzo con la partner e la metà di coloro che non lo utilizzano si giustificano con l’uso da parte della compagna di contraccettivi ormonali (cerotto, pillola, anello, ecc.). I giovani usano perciò poco il preservativo e non mettono in pratica le regole del “sesso sicuro”, mentre incentivare un uso regolare e corretto del condom è ancora l’unico strumento realmente efficace per prevenire il contagio e diminuire l’incidenza di tutte le malattie sessualmente trasmissibili. Proteggersi significa anche, oggi più che mai, imparare a godere appieno del piacere che la sessualità può dare.