Di Valentina Rossi
I disturbi da dolore sessuale sono di diverso tipo. Il dolore può infatti essere dovuto a delle condizioni fisiche (ad es. endometriosi, infezioni vulvovaginali), essere idiopatico come nel caso della vulvodinia e coinvolgere diversi punti (superficiale, profondo) e livelli di intensità. Pur considerando le differenze tra le varie patologie, importantissimo per effettuare un corretto trattamento, si possono rintracciare delle caratteristiche comuni nell’esperienza delle donne che devono interfacciarsi con il dolore sessuale. In queste situazioni il dolore fa sì che la sessualità non sia più associata al piacere e questo può creare un feedback negativo su tutte le fasi della risposta sessuale: desiderio, eccitazione, orgasmo, nonché sulla soddisfazione. A volte la componente psicologica del dolore è così forte che anche nei casi in cui il dolore non ci sia più, ad esempio in seguito ad una terapia medica che possa aver eliminato la causa organica, la sessualità possa continuare ad essere intaccata a causa della “memoria” del dolore che viene a formarsi.
Il dolore sessuale, inoltre, non va ad influenzare soltanto il funzionamento e la soddisfazione sessuale delle donne affette, ma può avere delle ricadute anche sulla relazione. Negli ultimi anni si stanno conducendo molte ricerche scientifiche sul tema, tuttavia ci sono ancora molti gap da colmare. Uno dei limiti, ad esempio, è che gli studi sono stati effettuati su coppie eterosessuali, quindi al momento non ci sono dati per quel che concerne le relazioni omosessuali; proprio per questo i dati riportati di seguito si riferiscono a coppie di sesso opposto. Si è visto che i partner di donne con dolore sessuale possono presentare a loro volta dei vissuti emotivi negativi e delle difficoltà sessuali (disfunzione erettile, bassa soddisfazione sessuale ecc.), inoltre le coppie spesso riferiscono una bassa comunicazione e soddisfazione relazionale.
I fattori relazionali, inoltre, rivestono una grande importanza nell’esperienza del dolore sessuale stesso. Sessualità e relazione sono in rapporto bidirezionale: la sessualità può influenzare la relazione, ma la relazione può a sua volta influenzare la sessualità agendo sia come fattore protettivo che come fattore di rischio o di mantenimento di difficoltà sessuali. Il dolore sessuale, perciò, va sempre visto all’interno del contesto relazionale.
Il modo in cui il partner risponde al dolore della compagna ha un ruolo importante nel mantenimento e nella cronicizzazione del problema. Si è visto che risposte premurose o, viceversa, risposte negative/ostili rinforzano entrambe comportamenti da parte della donna che sono di ostacolo alla risoluzione della problematica. Entrando nello specifico, le risposte premurose e protettive, possono rafforzare l’evitamento dei rapporti sessuali, tendendo in tal modo a mantenere attiva la paura di provare dolore, non consentendo di avere altre esperienze utili per modificare la memoria negativa. Un’altra conseguenza importante è che in questo modo si possa verificare la perdita dell’intimità di coppia: spesso, infatti, quando si vuole evitare di avere un rapporto sessuale si rifugge qualsiasi forma di contatto per la paura che poi da lì si possa arrivare al rapporto. Al contrario, risposte negative, dove il partner mostra ostilità, elicitano un vissuto di senso di colpa ed è più probabile che la donna risponda forzandosi a continuare ad avere i rapporti sebbene dolorosi. Il persistere dei rapporti nonostante il dolore oltre ad avere un impatto su tutte le fasi della risposta sessuale, può anche peggiorare il dolore stesso andando ad aggravare la condizione. Un tipo di risposta “positiva” la possiamo riscontrare quando il partner si mostra comprensivo per la difficoltà sessuale della donna, contribuendo alla ricerca di soluzioni alternative che permettano a entrambi di vivere una sessualità soddisfacente e di mantenere l’intimità.
Da cosa dipende la risposta del partner?
Ci possono essere sicuramente delle dimensioni caratteriali responsabili del suo modo di reagire, ma non bisogna dimenticare che quando uno dei membri della coppia presenta una difficoltà sessuale, anche nell’altro si possono attivare vissuti emotivi negativi che possono tradursi in reazioni disfunzionali. Ad esempio, si può sentire rifiutato dal fatto che la donna non voglia avere rapporti, in colpa perché sente di essere la causa della sua sofferenza oppure seccato perché può pensare che le lamentele siano eccessive e non reali. Nella coppia si è sempre in due, ognuno con i propri vissuti, ed è importante che anche di fronte ad un problema del tutto femminile si considerino le ripercussioni su entrambi proprio perché possono influenzarsi a vicenda e rendere il tutto più complesso.
Perciò cosa si può fare per uscire da questo circolo vizioso?
Un ruolo fondamentale è occupato dalla comunicazione. Imparare a comunicare all’interno della coppia riguardo le proprie emozioni e i propri bisogni può essere di grande aiuto nel migliorare la comprensione e nell’attivare delle risposte positive. Anche il modo in cui si comunica è importante e può fare la differenza: parlare di sé e dire come ci si sente piuttosto che accusare l’altro è infatti la modalità più efficace. Altro aspetto importante è imparare a comunicare sulla sessualità. Si è visto, infatti, che questo si associa a migliori risultati sul dolore, sul benessere sessuale e psicologico di coppia. Tuttavia, ciò può non essere semplice: parlare di sessualità in generale non è qualcosa a cui si è abituati e molto spesso si pensa che il sesso sia qualcosa di spontaneo e che non ci sia bisogno di parlarne apertamente. Inoltre, quando si è troppo coinvolti a livello emotivo, come accade quando c’è una difficoltà sessuale, non è facile rendersi conto di come ognuno contribuisce al circolo vizioso e di come si potrebbe fare per uscirne. In questi casi è importante che la coppia si rivolga ad un esperto che possa aiutarla; in particolare riferirsi ad uno psicosessuologo può rivelarsi la decisione più indicata. Dalla letteratura emerge che i migliori effetti benefici su dolore sessuale, funzionamento sessuale e benessere psicologico e relazionale si ottengono quando viene utilizzato un intervento integrato che comprenda più figure specialistiche, come ginecologi esperti in dolore sessuale, psicologi esperti in terapia sessuale e dolore e fisioterapisti del pavimento pelvico. L’obiettivo, infatti, non dev’essere solo “aggiustare il pezzo”, quindi in questo caso eliminare il dolore fisico, ma ridare alla donna e alla coppia una vita sessuale soddisfacente, lavorando anche sui fattori psicologici e relazionali coinvolti.
Le patologie da dolore sessuale costituiscono un disagio importante nella vita delle donne, con un forte impatto sulla vita sessuale e relazionale. Negli ultimi tempi sta crescendo molto l’interesse per queste condizioni grazie anche all’impegno delle varie associazioni e stanno nascendo diverse iniziative con l’intendo di dare informazioni e un giusto spazio alle donne che ne soffrono. Con questo obiettivo, il 24 Ottobre 2016 il nostro istituto organizzerà l’evento “Vulvodinia: come vincere la partita”, in collaborazione con Vulvodinia.info Onlus, dove interverranno diverse figure specialistiche (ginecologa, fisioterapista e psicosessuologhe) per accogliere le esigenze delle donne nella maniera più completa.