L’adolescenza rappresenta un periodo di importanti cambiamenti fisici, psico- affettivi e relazionali che hanno luogo nell’arco di tempo che si estende dalla fanciullezza all’età adulta.
I primi cambiamenti con i quali l’adolescente si trova a confrontarsi sono quelli di natura fisica e i tempi fisiologici di sviluppo puberale hanno un impatto diverso sui due sessi. Mentre i maschi sperimentano la precocità come un vantaggio psicologico in termini sia personali che relazionali, per le femminine una pubertà anticipata viene vissuta con maggiore difficoltà rispetto a quella ritardata.
L’evento principale dello sviluppo femminile è il menarca al quale ancora oggi è attribuito un valore emotivo e psicologico negativo, retaggio di una cultura tradizionalmente maschile. Un altro cambiamento fisico con un forte impatto emotivo sulla ragazza è lo sviluppo del seno, parte del corpo più coscientemente sessualizzata che può essere vissuta come un “non io”. L’ideale delle forme femminili nella cultura contemporanea è quello di un modello donna-bambina, dunque uno sviluppo abbondante del seno su un corpo prepuberale, obiettivo irraggiungibile per la maggioranza delle donne.
A differenza dei maschi, che tendono a sentirsi maggiormente seducenti durante il procedere dello sviluppo, le femmine man mano che lo sviluppo procede tendono a sentirsi sempre meno attraenti: a questo si aggiunge la pressione esercitata dai modelli culturali sull’immagine del corpo diffondendo quindi tra le adolescenti un’eccessiva preoccupazione per il peso corporeo e le sue forme contribuendo alla diffusione dei disturbi alimentari che in questo periodo di vita sono prevalentemente diffusi a livello femminile.
Nello sviluppo sessuale maschile l’evento fisiologico che segna la pubertà è lo spermarca, meno individuabile dal ragazzo che può viverlo con sensi di colpa soprattutto se associata alla masturbazione. Solo in un secondo momento l’eiaculazione verrà considerata come una conferma della propria capacità procreativa, associata al piacere provato. In questo periodo di vita quindi l’adolescente è chiamato a ridefinire il rapporto con il proprio corpo e a consolidare la propria identità di genere.
L’identità sessuale verrà a costituirsi grazie all’elaborazione affettiva e cognitiva individuale delle caratteristiche somatiche e alle influenze socio-culturali. Un’esperienza chiave durante l’adolescenza è l’innamoramento, momento di passaggio dagli amori intrafamiliari a quelli extrafamiliari, vissuto frequentemente come esperienza totalizzante. La sessualità, grazie ai metodi contraccettivi e ai cambiamenti culturali, viene svincolata dall’esclusiva funzione procreativa e in adolescenza assume una pluralità di significati. Il comportamento sessuale, infatti, svolge delle funzioni anche a livello non sessuale, come ad esempio una rassicurazione della propria identità, una modalità di affermazione nella relazione con gli altri e, a livello individuale, viene vissuto come una modalità per diminuire la solitudine o gli stati d’ansia. A livello di comportamento sessuale è possibile fare una distinzione tra il comportamento autoerotico e il comportamento sessuale di coppia.
Del comportamento autoerotico fanno parte le fantasie erotiche e la masturbazione: le fantasie sessuali sono l’attività sessuale più diffusa ed esplicano una pluralità di funzioni che vanno dall’essere fonte di eccitazione fino all’essere surrogato di bisogni sessuali irraggiungibili. Molto frequentemente le fantasie sessuali vengono vissute come proibite e perverse e a queste sono frequentemente associati dei sentimenti di ansia e senso di colpa. La masturbazione svolge una duplice funzione, sia sostitutiva che preparativa nei riguardi delle esperienze sessuali successive e i ragazzi e le ragazze affrontano in maniera diversa quest’esperienza.
Per i ragazzi la conoscenza in merito alla masturbazione proviene generalmente dal gruppo dei pari e può essere condivisa mentre per le ragazze il comportamento masturbatorio è vissuto come personale e non viene condiviso. I sentimenti frequentemente associati a questo comportamento sono l’ansia, il senso di colpa e la vergogna per il giudizio e l’atteggiamento che in maniera più o meno esplicita viene espresso nei confronti della masturbazione dagli adulti.
Nel caso in cui la masturbazione diventi un rifugio o una modalità sostitutiva delle relazioni con i pari può riflettere dei problemi di adattamento.
Per quanto riguarda il comportamento sessuale di coppia, è possibile evidenziare una sequenza di comportamenti che l’adolescente mette in campo, a partire dal baciarsi e abbracciarsi, proseguendo col necking,ovvero il toccarsi in modo sessuale dalla vita in su, il petting, cioè toccarsi in maniera sessualizzata dalla vita in giù, fino ad arrivare al rapporto sessuale completo. Il rapporto sessuale completo rappresenta il comportamento sessuale di maggiore salienza durante l’adolescenza. Le ragazze tendenzialmente associano il rapporto sessuale all’amore e spiegano il loro comportamento come legato al trasporto del momento e alla volontà di soddisfare i desideri della persona amata anziché come scelta personale o come comportamento legato ai propri bisogni o desideri, indicando la vicinanza emotiva come il principale innesco all’avere rapporti sessuali. I ragazzi, a loro volta, vivono il rapporto sessuale completo come un mezzo per soddisfare i proprio desideri sessuali o come “scarica sessuale”, attribuendo maggior peso al raggiungimento del piacere, al soddisfacimento della partner e allo sfogo della tensione. E’ importante che gli adolescenti vivano la sessualità come scelta consapevole, passo importante verso la propria autonomia e verso la costruzione della propria identità.
Considerare il rapporto sessuale come una prestazione può provocare ansia nel ragazzo che può fisiologicamente influenzare l’erezione o provocare il diffuso fenomeno dell’eiaculazione precoce, mentre nella ragazza il timore della penetrazione può causare difficoltà nel realizzarla e l’ansia legata al rapporto può precludere la possibilità di sperimentare l’orgasmo. A livello di contraccezione, il metodo contraccettivo più ampiamente usato è il preservativo, anche se è maggiore in numero di ragazzi che ne conosce l’uso rispetto al numero di ragazzi che poi praticamente lo utilizza. Le giustificazioni principalmente avanzate circa il nonutilizzo di contraccettivi riguardano il timore che il rapporto perda di spontaneità, che possa interferire con il piacere, che il preservativo è costoso, non semplice da reperire e fastidioso.
Per comprendere questo fenomeno va tenuta in considerazione la tendenza adolescenziale all’onnipotenza, in questo caso l’incolumità onnipotente che è strettamente legata al concetto di percezione del rischio, il quale non viene considerato elevato nei termini di rischio personale. Gli adolescenti tendono ampiamente a ricorrere anche al coito interrotto e ai metodi naturali, soluzioni che non preservano l’adolescente dal rischio di contrarre malattie e di gravidanze indesiderate. Va infatti sottolineata l’importanza della contraccezione non solo al fine di evitare delle gravidanze ma al fine di preservare la persona dal rischio di contagio delle malattie a trasmissione sessuale. Una corretta e completa educazione alla sessualità rappresenta uno strumento importante per favorire lo sviluppo sessuo-affettivo e un comportamento sessuale responsabile e consapevole.
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